Corso di Alta Formazione dedicato ai professionisti della relazione d’aiuto

Docente: Giorgio Serafini Prosperi

Impariamo a riconoscere, attraverso strumenti pratici, le caratteristiche salienti di chi soffre di fame emotiva. Prendiamo dimestichezza con un approccio che tenga nella massima considerazione le caratteristiche, uniche e irripetibili, della persona che abbiamo di fronte. Impariamo ad evitare, utilizzando le competenze della Deep Mindfulness, la tentazione dell’attribuire un’etichetta diagnostica e dell’appoggiarci troppo ad un ‘protocollo’ prestabilito.

Docente: Elena Bazzoli

Impariamo a conoscere più profondamente, grazie alle preziose indicazioni delle neuroscienze, come inquadrare, dal punto di vista del funzionamento del nostro cervello, la nascita dell’impulso della fame emotiva.

Scopriamo inoltre il perché la meditazione di consapevolezza possa aiutarci, dal punto di vista scientifico, a regolare meglio l’impulso a ricorrere al cibo ricompensa.

Per essere in grado di comunicare meglio, sotto questo aspetto, con il nostro paziente/cliente.

Per il facilitatore, non è soltanto indispensabile praticare la Mindfulness su di sé per essere più credibile nella relazione di cura, ma è altrettanto imprescindibile comprendere a fondo, su basi scientifiche, il perché la qualità di un approccio Mindfulness based possa davvero fare la differenza nel trattare la disregolazione alla base della fame emotiva.

È dimostrato, infatti, che se il cliente/paziente è informato dal facilitatore sugli effetti della consapevolezza profonda nel modificare le reti neurali che determinano le proprie abitudini, la motivazione all’applicazione degli strumenti proposti sarà più efficace.

Docente: Vincenzo Tallarico

La visione della psicanalisi junghiana per rafforzare ed integrare l’intervento Mindfulness based: come aiutare il cliente/paziente ad ‘abitare’ con maggiore consapevolezza quel vuoto di senso che spesso coincide con il vuoto allo stomaco?

Con cosa il cliente/paziente può ‘riempirlo’, in modo funzionale e creativo?

Come chi facilita può trasmettere questa possibilità?

Strategie e strumenti per sostenere la persona nella relazione, non più con la privazione, ma con lo scegliere il meglio per sé in piena libertà e adultità.

Docente: Cinzia Moretti

Alla radice dell’approccio Mindfulness based sulla disattivazione della fame emotiva.

Come usare e saper veicolare ai propri clienti/pazienti lo strumento della meditazione di consapevolezza come antidoto a quegli stress quotidiani che ci spingono alla compensazione emozionale attraverso l’utilizzo del cibo ricompensa.

Come usare la meditazione per attutire in modo efficace e funzionale la spinta della fame emotiva.

Altre pratiche mediative che saranno analizzate ed esperite sono: la meditazione sul respiro per l’autocentratura e la riduzione dello stress, la pratica del BodyScan per prendere coscienza della bellezza funzionale del proprio corpo e imparare a “fare amicizia” con esso; e le pratiche meditative che aprono la porta all’ascolto di sé, alla pazienza e alla fiducia nelle risorse personali.

Queste pratiche sono funzionali al percorso emotivo/evolutivo sia dell’operatore che del paziente/cliente.

Docente: Delia Ravetti

Restrizione/rinuncia vs consapevolezza/autoregolazione. L’approccio del Mindful Eating e gli strumenti principali per comunicare al cliente/paziente la possibilità di una diversa modalità di relazione con il cibo e con sé stessə.

Un laboratorio pratico per essere in grado di comunicare ai propri interlocutori un cambio di prospettiva che si basi sul rispetto di sé, sull’ascolto consapevole e sulla costruzione profonda di fiducia, gentilezza e giusta motivazione.

Docente: Cinzia Moretti

E mentre ci alleniamo, per noi stessə e per insegnarlo ai nostri clienti/pazienti, a praticare le meditazioni Mindfulness based di presenza mentale e consapevolezza, ci rendiamo conto che a queste - e al dolore, alla rabbia, al senso d’impotenza o d’inadeguatezza che ci risultano chiari e che riusciamo a dipanare grazie al praticare - abbiamo bisogno di affiancare un aiuto, un percorso meditativo complementare: quello delle pratiche della Self compassion.

Faremo esercizi e meditazioni guidate di autocompassione e di compassione rivolti al nostro interno e a ciò che è fuori da noi, e studieremo come proporli ai nostri clienti/pazienti.
Per imparare a tenerci tra le braccia, e per insegnare ai nostri clienti/pazienti a farlo per se stessi.

Docente: Emilia Rota

Troppo spesso i nostri pazienti/clienti ignorano l’origine ‘traumatica’ della propria fame emotiva.

Quasi sempre, infatti, rivolgersi al cibo ricompensa è una strategia di regolazione emotiva disfunzionale.

Per poter trasformare tale abitudine radicata, spesso è necessario saper indirizzare i nostri pazienti/clienti ad intraprendere, in sinergia con la nostra proposta, un percorso terapeutico di supporto.

Impariamo a riconoscere questa necessità, a comunicarla nel modo migliore e a comprendere come lavorare in sinergia con diversi professionisti.

Docente: Giorgio Serafini Prosperi

In questo modulo, in ossequio ai dettami della Mindfulness, modello per la riduzione dello stress istituito da Jon Kabat-Zinn, ma anche appoggiandoci ad una visione rogersiana, quella che considera l’approccio centrato sulla relazione con la persona come fondamento di cura, ci focalizzeremo sulle qualità dell’ascolto empatico del facilitatore: qualità che  possono davvero fare la differenza sia per noi stessə, sia per il cliente/paziente. Infatti la dimensione dell’accoglienza e della gentilezza sono alla base della buona riuscita di ogni trattamento, soprattutto dal punto di vista personale ed umano.

Lo strumento della loving kindness, nelle due direzioni, sarà alla base di questo incontro.

Docente: Maria Chiara Gritti

Fin dal primo istante di vita, il nostro cuore ha fame: ha fame d'amore.

Questo termine racchiude l'insieme dei bisogni emotivi fondamentali, che qualsiasi bambino possiede fin dalla nascita - bisogni che il genitore deve riuscire a soddisfare per consentire al figlio di crescere emotivamente.
Tuttavia, capita che i genitori siano poco consapevoli dei bisogni basilari dei figli, o che non sappiano come appagarli in modo sano, finendo spesso per offrire loro un nutrimento affettivo insufficiente o addirittura tossico.
Questo porta alla creazione di un vuoto emotivo, sotteso a molti disagi, tra i quali i disturbi alimentari.
In questo modulo verrà presentato uno strumento validato, con esercizi guidati, per analizzare lo sviluppo emotivo e la dieta affettiva ricevuta dall'infanzia all'adolescenza fino ad oggi.
La compilazione del diario aiuterà a comprendere i “veri” appetiti del cuore e a riconoscere i cibi affettivi sani, e quelli tossici da assumere con cautela.
Si evidenzierà l'importanza di approcciarsi al disturbo alimentare come un'occasione per ascoltarsi, correggere gli errori alimentari e impostare un’alimentazione emotiva più sana.

Indicativamente dalle 17 del venerdì fino a domenica dopo pranzo,
Presso Convento Sant’Andrea - Collevecchio (RI)

Docenti: Cinzia Moretti & Giorgio Serafini Prosperi - Presso Convento Sant’Andrea - Collevecchio (RI)

In questi tre moduli residenziale di tre giorni, che costituiranno a tutti gli effetti un mini ritiro, mediteremo insieme ripercorrendo le principali pratiche meditative affrontate durante questo Corso; svolgeremo simulazioni pratiche dei colloqui con il cliente/paziente, e le analizzeremo tramite supervisioni e restituzioni. Il terzo giorno sarà dedicato a una discussione finale sulle tesine abilitanti all’acquisizione dell’Attestato di Facilitatore Certificato del metodo Breaters© nel Percorso di Cura della Fame Emotiva, e alla cerimonia di consegna dello stesso.