Cos’è Mi perdono

Mi perdono è un percorso di perdono e integrazione delle parti di noi stessə che, nel tempo, abbiamo lasciato indietro: quelle che non ci piacciono, quelle che hanno sbagliato, quelle che ci sembravano pericolose perché potevano portarci dove avevamo paura di andare. Sono le parti che, in diverse fasi della vita, abbiamo deciso di abbandonare, come se da un certo punto in poi non dovessero più esistere.

È un percorso pensato per chi vive la fame emotiva, conosce il circolo del giudizio duro verso se stessə e sente che la vita che sta vivendo non lo rispecchia davvero. Anche se, a dire il vero, non sa ancora dirsi quale vita lo farebbe sentire a casa.

Mi perdono non è un corso che chiede di cambiare ma che invece ti porta a guardare, a fermarti, a nutrirti dall’interno, lasciando spazio a ciò che è stato messo da parte.

Il percorso si basa su un approccio caldo e creativo, con poca teoria e molto lavoro su di sé e in condivisione. Unisce le pratiche della mindfulness con la forza trasformativa dell’autocompassione, attraverso meditazioni, esercizi introspettivi e uno spazio di gruppo che sostiene il processo.

Mi perdono accompagna a riconoscere e onorare tutte le parti di sé, anche – e forse soprattutto – quelle che abbiamo sepolto perché non ci sembravano adeguate alla vita che stavamo vivendo. Quelle che, spesso, abbiamo sepolto sotto il cibo.

A chi si rivolge

• A te, che sei molto criticə nei confronti di te stessə e spesso anche verso le persone che ti sono vicine.
• A te, che più volte nella vita hai pensato: “questa persona per me è morta”, “questo ricordo voglio cancellarlo”, “a questo dolore non voglio pensare più”.
• A te, che non riesci a perdonarti scelte o azioni le cui conseguenze non potevi prevedere e che, nonostante questo, continui a sentirti colpevole.
• A te, che pensi che sbagliare non ti sia permesso, anche se non conosci nessuno che non sbagli continuamente.
• A te, che fai fatica ad amare pienamente perché l’amore potrebbe finire e allora ti sembra più sicuro non rischiare.
• A te, che guardi la tua vita e senti che non ti corrisponde. Pensi che questo accontentarsi significhi essere “adulti”, ma la tua fame emotiva sembra pensarla diversamente.
• A te, che nel percorso della vita, per sentirti più al sicuro, hai esiliato parti di te audaci, sognatrici, traboccanti di amore e generosità, e che adesso vuoi che tornino a casa.

Se ti sei riconosciutə anche solo in una di queste frasi, questo spazio è per te.

Insieme lavoreremo per

Integrare parti di sé che, nel corso della vita, si è voluto o dovuto dimenticare. A volte è stato necessario per andare avanti.

• Parti difficili, ribelli o innocenti.
• Parti sognatrici, spaventate, ferite o arrabbiate.
• Parti che sono state abbandonate per non soffrire più.

Faremo un lavoro attento, nella saggezza del nostro qui e ora, utilizzando gli strumenti della mindfulness e della self-compassion, della ricerca interiore, dell’ascolto e dell’inclusione.

Per nutrirsi dall’interno e tornare interə.

Cosa imparerai e cosa potrai portare con te

Partecipando a questa masterclass, scoprirai come:

• Ricercarti. Comprendere il meccanismo con cui alcune parti di sé sono state soppresse o allontanate perché sembravano troppo difficili, e imparare, attraverso la mindfulness del qui e ora, ad ascoltarle e riconoscere che erano necessarie.
• Guarire le ferite. Riconoscere che ciò che può essere sentito può anche essere sanato, trasformando la resistenza in accettazione e comprendendo che la sofferenza non è il dolore, ma la resistenza ad esso.
• Perdonarti. Comprendere che non c’è colpa, ma inconsapevolezza, e che perdonare significa includere ciò che è stato escluso.
• Trasformare la vergogna. Riappropriarsi del proprio potere, riconoscendo che l’autocompassione è un antidoto profondo alla vergogna e che molte credenze negative sono costruzioni, non la realtà.
• Abbassare le difese. Riconoscere le barriere costruite per proteggersi dall’amore e imparare a includere i propri bisogni in modo più gentile e sano, non contro gli altri, ma a favore di sé.
• Individuare i bisogni profondi. Andare alla ricerca di bisogni che non emergono subito, quelli che raramente arrivano alla mente, e imparare a viverli in armonia con i propri valori più intimi.
• Costruire relazioni più sane. Imparare a dare ascolto invece di dare consigli e creare un equilibrio interiore tra il dare e il ricevere, riconoscendo che, sebbene l’inferno possa essere negli altri, è nelle relazioni che si incontra anche il paradiso.