Scopri se anche tu soffri di fame emotiva e quali strumenti potresti usare per liberartene


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Impara a conoscerti meglio
e inizia a gestire la fame emotiva


Se non sai se quella che provi è fame emotiva e vuoi scoprirlo, questo mini corso ti aiuterà a inquadrare il problema in un’ottica che mette assieme un riordino alimentare con un metodo per gestire la spinta della fame da stress.

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Webinar Gratuito


Fame emotiva: perché le diete non funzionano?

Martedì 28 novembre alle ore 19.00

su Zoom

Partecipa gratis al webinar di presentazione del percorso Breaters, condotto da: 

Delia Ravetti

nutrizionista, laureata in psicologia

 

Giorgio Serafini Prosperi

fondatore di Breaters e mindfulness counselor

 


Se ti dicessero che puoi smettere una volta per tutte di combattere contro il cibo, contro il peso e contro te stessə, ci crederesti?

Imparando a conoscersi meglio e mettendo in discussione molte cose che sappiamo - o che crediamo di sapere - a proposito della nostra relazione emotiva col cibo, possiamo ottenere ciò che fino ad oggi è rimasto il nostro sogno irrealizzabile.

Puoi sperimentare l’approccio all’autoregolazione consapevole in un webinar gratuito, dove sarai guidato dal fondatore di Breaters, Giorgio Serafini Prosperi, nello scoprire la possibilità di  abbandonare la tua guerra personale col cibo e con te stessə. 

Vieni a conoscerci e scoprire le potenzialità degli strumenti del percorso Breaters, per cominciare da subito a cambiare il finale della storia.


Il nostro approccio


Noi di Breaters è lavoriamo per aiutarti a sviluppare una nuova consapevolezza emotiva più profonda nella relazione col cibo e con te stessə.

La fame emotiva non riguarda (solo) il cibo.
Piuttosto, è legata a ciò che ci spinge verso cibi non necessari, i quali spesso diventano fonte di frustrazione, disagio e sofferenza interiore.


Ripensare a ciò che diamo per scontato


Ma se la fame emotiva è un problema di natura emotiva, perché concentriamo i nostri sforzi solo sul controllo dell’assunzione di cibo, trascurando ciò che precede l’impulso di correre verso la dispensa o il frigo?

Per quarant’anni ho ignorato questa domanda e mi sono concentrato solo sul cercare di reprimere l’impulso con risultati alterni e fallimentari. E il risultato è che l’impulso si rivelava quasi sempre più forte di me...

Il ruolo della Mindfulness


Scoprire l’approccio Mindfulness è stato un punto di svolta. Attraverso l’allenamento alla presenza mentale ho imparato a osservare i processi mentali che mi spingevano verso il cibo “ricompensa”.
Ho visto come si formavano, crescevano e diventavano irrefrenabili.
Per la prima volta, sono riuscito a fermarmi prima che prendessero il sopravvento, accedendo a una capacità di autoregolazione che fino ad allora credevo impossibile.

 

Lo scopo di questo mini-corso


Questo mini corso ti mostrerà come attivare questo cambio di prospettiva: un cambiamento naturale ma profondamente trasformativo.
È il primo passo verso una maggiore consapevolezza emotiva nella tua relazione con il cibo e con te stessə.

Per chi è Breaters?

 

Il percorso Breaters si rivolge a chi mangia senza controllo quando si sente in preda a stati emotivi disagevoli ed è adatto a persone “di tutte le taglie” perché basa la propria efficacia su strumenti che consentono di:

🔶 Costruire in autonomia un nuovo rapporto con se stessi e con il  “cibo emotivo” fondato sul buonsenso, sulla gentilezza e sul recuperare fiducia nelle proprie qualità ed autostima.

🔶  Ritrovare il proprio equilibrio nella relazione con il cibo, sia dal punto di vista fisico che emotivo, imparando a nutrirsi consapevolmente senza restrizioni imposte e  ritrovando la gioia e il piacere di mangiare senza sensi di colpa.

Giorgio Serafini Prosperi

Mindfulness counselor, istruttore di meditazione e autore del long seller “Ho mangiato abbastanza (come ho perso 60 chili con la meditazione ed altri segreti)”, è il co-fondatore di Breaters.

Ex obeso, ha ottenuto una perdita di peso di 60 chili, mantenuta nel tempo.

Ciò che per lui è stato il problema di una vita, è diventato una risorsa di vita. Mettere a disposizione la propria competenza e l’esperienza acquisita negli anni delle persone che ancora soffrono per una relazione difficile con il cibo e con se stesse, è per lui un atto di gratitudine, prima ancora che un lavoro.